Pierpaolo Piccioli ha presentato a New York la collezione Valentino Resort 2018

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Pierpaolo Piccioli  ha presentato a New York la collezione Valentino Resort 2018 e Calvino è stato la sua guida

Nella lezione “Molteplicità” di Lezioni americane, Italo Calvino scrive: “Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca, un inventario di oggetti”, cita Pierpaolo Piccioli da un loft su Bond Street dove è andata in passerella la collezione Valentino Resort 2018: “Un campionario di stili – dice Pierpaolo Piccioli – dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili”.

La collezione Valentino Resort 2018 è stata presentata da Pierpaolo Piccioli davanti ad un pubblico selezionato di 220 persone. In questa occasione in una serie di tabelloni sono stati raccolti quelli che sono stati gli input d’ispirazione, da Antonello da Messina a Henry Moore passando per i motivi aztechi e il pioniere dell’hip-hop Grandmaster Flashdella, collezione che sarà nei negozi a novembre.

A proposito del suo lavoro e di come abbia sviluppato la collezione Valentino Resort 2018 Piccioli afferma: “Il mio lavoro è rappresentare i tempi in cui viviamo. Credo che le città stiano cambiando. La collezione nasce proprio pensando a New York e a come, in generale, stanno cambiando le città. Per esempio, una volta essere lontani dal centro aveva un significato negativo. Ora, invece, a New York il Bronx è diventato centrale, un posto in cui succedono delle cose. È in questi ambienti che le persone sentono l’espressione di sé come bisogno. Come da un bisogno dell’espressione di sé è nato l’Hip hop, che è un’affermazione che si concretizza lontano dalle istituzioni, nei posti che sono lontani dai centri. E siccome la collezione nasce dal bisogno di libertà di espressione di se stessi,  ho dedicato una parte allo sport di strada nato in una multiculturalità prodotta da culture diverse che, insieme, diventano urbane e perdono il carattere di souvenir. In questo modo, tante sfaccettature diventano degli unicum, tante memorie vengono integrate e diventano un’altra cosa e anche la memoria collettiva diventa personale. Ho inserito anche un altro blocco, più romantico, molto Valentino del periodo legato all’immagine di Anjelica Huston degli Anni 70”.