Mila Schon alla Milano Fashion Week, storia di un’ hostess [GALLERY]

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E’ sempre elegante arriva fino ai confini della terra e adatta il suo stile alla cultura del posto

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Piu’ che una sfilata, un film la presentazione della collezione Mila Schon: al Museo della Scienza e della tecnica di Milano Alessandro De Benedetti mette in scena in passerella il viaggio ai confini del mondo di una hostess, rielaborando con gusto contemporaneo e sartoriale i capisaldi della storica griffe di cui e’ direttore creativo dal 2013. Il punto di partenza sono le divise per l’Alitalia firmate da Mila Schon negli anni ’70, trasformate in giacche-mantelle in double, il tessuto iconico della maison, proposto in cashmere e angora e ispessito da tubolari. Una volta arrivate in hotel, le hostess indossano cappotti reversibili in chevron doppiato in cashmere, tagliato in sbieco, scomposto e riassemblato con effetti caleidoscopici, e tailleur in lana pettinata con pantaloni ispirati ai modelli da danza vietnamita. I loro viaggi le portano a fare safari surreali, stampati su tuniche e bluse, e a perdersi nei boschi con mantelle con cappuccio in cannete’ di seta e lana. Di sera queste viaggiatrici indossano salopette in double di cady e satin o abiti in seta dalla linea a colonna, con teli assemblati a mano uno a uno. Tutto “ha lavorazioni e materiali speciali perche’ questa – dice De Benedetti – e’ la nicchia su cui puntare”