Selvaggia Lucarelli, insieme a Guia Soncini e Gianluca Neri finiscono in Tribunale: Il 19 Giugno si terrà il Primo Processo.

Denunciati Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri per aver rubato foto personali dall’account della Canalis. La Lucarelli smentisce le accuse su Facebook.

Selvaggia Lucarelli

 

 

 

 

 

Protagonista di una vicenda giudiziaria piccante e di certo dai tratti poco chiari è proprio lei, la giornalista più tagliente del web nota per la sua proverbiale schiettezza e ironia, Selvaggia Lucarelli, che suo malgrado si ritrova adesso ad essere lei stessa sotto il mirino del web e a svolgere il ruolo di parte attiva nel reato del quale è stata accusata. Ma andiamo ai fatti.

La questione che ha fatto scomodare i giudici di Milano pare risalga a una denuncia esposta nell’Ottobre del 2010 dalla showgirl Elisabetta Canalis, la quale si era accorta che il web impazzava di sue foto personali che la immortalavano nella villa dell’allora fidanzato George Cloneey durante la sua festa di compleanno, alla quale molte celebrities hanno partecipato, tra cui Mara Venier.  Stante quanto riportato dagli atti processuali che ora si ritrovano in mano alla magistratura, pare che i tre blogger coinvolti,  Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri alias Macchianera si siano appropriati “abusivamente” delle password e dei codici di posta elettronica della Canalis, rubando l’esclusivo set fotografico che poi avrebbero venduto a giornali e riviste alla consistente cifra di 120.000 euro. Concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso “al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno” sono i capi di accusa che il pm Grazia Colacicco, nel decreto di citazione a giudizio, ha imputato ai blogger. Ovviamente i diretti interessati respingono ogni capo d’accusa, anzi, sui social dichiarano pubblicamente di aver pescato anche loro quelle foto navigando in Internet e dunque si ritengono estranei ai fatti  a loro addebitati. La Lucarelli, che di certo non le manda a dire, non si è fatta sfuggire l’ occasione e ha subito postato sul suo profilo Facebook la sua versione dei fatti, rispondendo palesemente a tutti quelli che l’avevano già additata come adulteratrice del web. Ecco cos’ha scritto:

Leggo  titoli fantascientifici su un processo legato a una vecchia indagine che purtroppo mi ha coinvolta nel 2011 e di cui spesso ho parlato a amici e giornalisti in questi anni, senza alcun problema. Tutto quello che è accaduto è che io all’epoca mi sono vista recapitare le foto di un compleanno della Canalis a casa Clooney. Non ho mai chiesto e ricevuto un euro da nessun giornale, rivista o editore , nè per quelle foto nè per qualsiasi altra foto o notizia in altri periodi. Non c’è mai stata neanche alcuna trattativa che mi abbia riguardata. Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c’è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto. Dalle carte risulta in verità che la persona che le ha tentate di vendere abbia un nome e un cognome. Lo ha ammesso sia la persona stessa che il giornale che ha trattato con lui, non capisco come mai questa persona sia stata poi estromessa dall’indagine. È agli atti, non è una mia versione, così non fosse verrei sbugiardata. Misteri della giustizia italiana. Aggiungo che non ho mai violato un account di posta elettronica in vita mia, neanche quello di ex fidanzati (purtroppo, perché mi sarei risparmiata un sacco di sorprese in seguito) e che da miei telefoni e computer non è risultato alcun accesso abusivo su altri computer o telefoni. Non c’erano neanche film e musica scaricati illegalmente, credo di essere un caso unico. Non sono capace neanche di fare un aggiornamento al computer, chi mi conosce lo sa, figuriamoci se potrei mai essere un hacker. Questo è tutto. Da qui è partita l’indagine. La Soncini, con la quale secondo i giornali avrei messo in piedi una specie di associazione a delinquere, non l’ho mai sentita in vita mia ne’ al telefono nè via mail. Chi ha analizzato computer e telefoni dovrebbe averlo notato che non siamo mai entrate in contatto in 40 anni. Non ho neanche mai avuto il suo numero di cellulare. A dirla tutta mi sta anche sulle palle e credo sia un sentimento reciproco, come parecchi amici della rete avranno notato visti i suoi continui attacchi. Aggiungo che alcune delle persone citate come parte lesa (ad esempio la Venier) conoscono questa vicenda, hanno letto la mia posizione e si sono sentite così lese da essersi rifiutate di sporgere querela. La verità la stabilirà il processo. E ora scusate ma devo hackerare la posta di Ryan Gosling così scopro come va con Eva-.

Bisogna solo aspettare l’inizio del processo che si terrà il 19 giugno prossimo per avere un quadro quantomeno più chiaro dell’intricata situazione.