Cos’è e come funziona un’assicurazione sulla vita

Quando si parla di polizza sulla vita si fa riferimento a un particolare contratto, stipulato con una compagnia assicurativa, che in determinate e prestabilite condizioni consente l’attivazione di un riconoscimento di tipo economico. In pratica, quando la persona assicurata passa a miglior vita o acquisisce un grave handicap, vengono beneficiati i suoi cari di un certo capitale. Nel momento stesso in cui viene sottoscritta la polizza, si indicheranno nello specifico le persone che – in caso di disgrazia – potranno ottenere quel beneficio. Siamo in una sfera molto delicata e impegnativa sotto l’aspetto morale, poiché ad entrare in gioco sono sentimenti come l’affetto e l’amore verso i propri familiari ma anche la coscienza. L’assicurazione sulla vita è un investimento che viene fatto come vero e proprio dono, con l’intento di garantire un sostentamento economico alle persone alle quali si vuole più bene. Una forma quindi di prevenzione, che si attiva a tutela della famiglia nel caso in cui dovesse venire a mancare la fonte di reddito principale. In questo approfondimento metteremo a fuoco come funziona l’assicurazione vita, indicando in quali situazioni una tipologia di contratto sia più adatta rispetto ad altre.

Ciascun tipo di assicurazione si distingue in base al tipo di copertura

Il contratto viene stipulato tra il privato e la compagnia di assicurazioni: è il documento chiave che specifica quali sono le info necessarie affinché si attivi e possa essere espletata la copertura. Il riferimento è ai dati sia del contraente che dell’assicurato e del beneficiario così come alla tipologia di copertura desiderata e al capitale che si vuole assicurare. Si specifica la durata della polizza e in più si precisano sia le modalità di pagamento che l’ammontare del premio. Le opzioni e i modelli di assicurazione sulla vita a disposizione sono moltissimi e ciascuno di essi si differenzia per quanto riguarda la copertura che sono in grado di offrire.

In genere si opta per la polizza temporanea caso morte, una soluzione piuttosto diffusa poiché in grado di assicurare vantaggi a fronte di un impegno economico comunque contenuto. Essa copre il rischio morte e prevede in caso di scomparsa prematura dell’assicurato – entro una certa scadenza indicata già in fase contrattuale – che il capitale venga versato al beneficiario. E’ possibile integrare la formula base con ulteriori garanzie correlate, per esempio quella su infortuni, invalidità e malattie gravi. Questa particolare tipologia di strumento assicurativa è per esempio indicata nel caso in cui si abbia necessità di proteggere persone vicine, in genere la famiglia con figli o anziani genitori a carico (oppure nel caso sia stato acceso un mutuo per comprare casa). Ma vediamo nello specifico le tipologie e quando sottoscrivere una polizza vita.

Tipologie e quando sottoscrivere un’assicurazione sulla vita

E’ importante tutelare i propri cari facendo una scelta come quella della sottoscrizione di un’assicurazione sulla vita, specie quando la famiglia possa contare solo e unicamente su di una fonte di reddito (oppure che seppur con due entrate debba provvedere sia ai genitori anziani che a figli molto piccoli). Potrebbe essere utile assicurare i due coniugi oppure il capofamiglia con la formula dell’assicurazione vita temporanea: la protezione economica si attiverebbe infatti in automatico nel caso di prematura scomparsa. Come abbiamo accennato, questa polizza è utile anche nel caso in cui si sia acceso un mutuo importante – e a lungo termine – per comprare casa. In tal caso, la durata del patto e il capitale da assicurare verranno calcolati a seconda di quella che dovrà essere la somma da restituire ricevuta in prestito per la casa.

Ma quali sono nello specifico le tipologie di assicurazione sulla vita tra cui è possibile scegliere? C’è la polizza caso morte, la polizza caso vita e la polizza mista. Optare per la prima vuol dire che in caso di morte dell’assicurato i beneficiari otterranno per intero il capitale versato, diversamente da quanto accade con le formule temporanee che consentono di assicurare un capitale per un certo periodo di tempo ai propri cari. Oltrepassato quel limite stabilito – mesi o alcuni anni – il contratto di assicurazione potrà ritenersi concluso. Per quanto riguarda invece la polizza caso vita, essa prevede che la compagnia di assicurazioni si impegni alla corresponsione di una rendita nei confronti del contraente nel caso in cui alla fine del contratto esso sia ancora vivo. E’ possibile definire questa specifica tipologia di polizza come una sorta di investimento a scopo pensionistico, molto adatta ad essere attivata in tempi difficili e caratterizzati da precarietà e variabilità (è l’ideale per nuclei familiari monoreddito con figli molto piccoli). Il costo di un’assicurazione caso vita varia e dipende da tutta una serie di fattori, in primis le condizioni di salute del contraente, il suo stile di vita e la durata che si vuole imprimere al contratto stesso. Sul premio assicurativo influiscono tutti questi elementi: l’età e il tipo di vita del contraente così come le sue condizioni di salute, le coperture selezionate e l’importo che si vuole assicurare.

Le figure coinvolte e la corresponsione del premio

Per stipulare un contratto di assicurazione sulla vita vengono coinvolte alcune figure chiave, quattro in tutto. Si tratta del contraente, che si occupa materialmente di sottoscrivere la polizza (e che sarà chiamato a versare ogni mese il relativo premio); la compagnia di assicurazioni; il soggetto assicurato, in genere corrispondente al contraente e comunque alla persona che viene tutelata contro certi eventi; il beneficiario, che è un terzo legittimato – in caso si verifichino gli eventi previsti nel contratto – a ricevere il beneficio ovvero la rendita.

Una volta compreso quali siano le figure chiave presenti nel contratto di assicurazione, sarà utile fare mente locale sul premio da corrispondere e relativa entità. Il contraente può decidere in che modo corrispondere il premio stesso. C’è il versamento unico della somma necessaria per avere la copertura indicata dal contratto. Il premio è invece ricorrente nel caso in cui il versamento avvenga in modalità rateale, mentre quello cosiddetto ‘unico ricorrente’ prevede che il versamento avvenga in date prestabilite (in genere una o due volte nell’arco di un anno).