Onicofagia: ecco come mettere k.o. la pessima abitudine di rosicchiarsi le unghie!

ONICOFAGIAL’onicofagia è un disturbo compulsivo che porta il soggetto che ne soffre a mangiare le unghie , nei casi più gravi, anche le pellicine e le cuticole circostanti. Le cause di questa pessima ed antiestetica abitudine sono molteplici: lo stress e l’ansia, atteggiamenti autolesionistici ( es. i soggetti timidi e remissivi esprimono la loro rabbia, rivolgendola verso se stessi, piuttosto che all’esterno), l’imitazione di altri membri della famiglia ( tipica dei bambini), la noia ( si tende a rosicchiare le unghie nei momenti di non azione delle mani ( es. mentre si rimane in attesa al telefono, durante eventi lunghi e noiosi, guardando la tv, in treno o in macchina ecc.). Sotto l’aspetto psicologico-comportamentale, nell’onicofagia si combinano due gesti: il portarsi qualcosa alla bocca, che rivela il bisogno di essere tranquillizzati, rassicurati e protetti, ricollegato all’esperienza infantile del seno materno o del ciuccio, e l’addentare le unghie, con cui esterniamo il bisogno di dominare, controllare, distruggere qualcosa.

ONICOFAGIA 2Vediamo insieme alcuni rimedi per provare a vincere questa pessima abitudine: innanzitutto, datevi almeno due buone motivazioni per smettere di mangiare le unghie ( es. il non dover nascondere le mani in presenza di estranei, la fragilità delle vostre unghie ecc) e tenete presente che basta una settimana per vedere i primi piccoli risultati! Se proprio non riuscite a controllarvi, mangiate solo quelle di una mano, in modo che il confronto con quelle rosicchiate dell’altra possa farvi desistere oppure, ancora meglio, limitate ulteriormente i danni facendo razia solo dell’unghia del mignolo che, essendo la più piccola, passerà quasi inosservata ! Piuttosto che rosicchiare le unghie, tenete la bocca impegnata masticando una gomma o una caramella senza zucchero, un pezzetto di cioccolata fondente o un pezzettino di frutta; tagliate le unghie molto corte, rimuovendo gli spigoli e creando una forma tonda, in quanto se i bordi sono acuminati, avrete maggiori possibilità di non resistere alla tentazione di mangiucchiarvele; applicate uno smalto rinforzante, facendolo asciugare per poi stendere uno strato di smalto trasparente dal gusto sgradevole, amaro ed incolore, con azione deterrente.

ONICOFAGIA3Ammorbidite le cuticole con una crema idratante, in modo da far sparire la pellicina e non doverla così togliere con i denti. Optate per una ricostruzione : il gel è troppo duro da distruggere e può aiutarvi ad abbandonare questo vizio. Tenete sempre a portata di mano una lima per unghie, in modo he ogni volta che vi passa per la testa la “brillante” idea di mangiarle, vi dedicate alla cura della vostra manicure, in modo da scaricare l’ansia e ringraziarvi per non essere state autodistruttive a causa del nervosismo o dello stress. Usate guanti se siete sedute in casa o se dovete guidare l’auto i quali, in quanto essi agiscono come una barriera tra la bocca e le unghie e di sicuro desisterete dal toglierli ogni volta per rossicchiarle! Tenete il più possibile le mani impegnate ( es. dipingendo, lavorando all’uncinetto, giocando con un braccialetto) e rilassatevi (dedicandovi allo yoga, all’ipnosi, concedendovi dei massaggi o ascoltando della buona musica).

ONICOFAGIA 5Tra i rimedi naturali, potete applicare sulle unghie l’olio essenziale di tea tree, che ha un gusto pessimo, gel all’aloe vera, applicato in aggiunta a 1-2 gocce di aceto di vino bianco o olio di Neem, succo di limone, spicchio d’aglio o buccia di cipolla strofinati, salsa piccante ( es. peperoncino o tabasco). Potete provare una bevanda calmante naturale preparata con 2 cucchiaini di valeriana in una tazza d’acqua, portandola ad ebollizione, lasciando raffreddare e bevendone una tazza al giorno, oppure una bevanda effetto rilassante con 2 cucchiaini di fiore della passione in una tazza d’acqua portata ad ebollizione. E’ preferibile che annotiate su un’ agenda quando si verificano maggiormente gli episodi di onicofagia, in modo da capire le motivazioni che vi inducono al disturbo.