Festival di Sanremo: perchè l’italiano si lamenta sempre?

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Carlo Conti è troppo abbronzato, Emma è poco femminile, Arisa non porta il reggiseno, Rocio non sa fare nulla e, chi più ne ha più ne metta. Perchè l’italiano è sempre pronto a fare polemica, a giudicare, e a buttare fango su qualsiasi cosa? Anche sulle cose che oggettivamente son venute bene? Da quanto tempo non si vedeva un Festival di Sanremo bello e coinvolgente come quello di quest’anno? Carlo Conti ha fatto un ottimo lavoro, e i risultati lo dimostrano. Ma purtroppo siamo in Italia, e tra qualche anno la maggior parte delle persone di questo festival ricorderà l’imbroglio al televoto (perchè l’italiano non permette errori, tutto deve essere perfetto, altrimenti vuol dire che c’è qualcosa che nn va),  una vittoria scontata dato che “Il Volo” sono un prodotto della Rai, la gaffe di Siani sul bambino sovrappeso, i cerotti di Nesli, l’apparecchio di Malika e il collegamento registrato con Samantha Cristoforetti. In pochi invece hanno notato e si ricorderanno le cose belle del festival di Carlo Conti, come per esempio, la MUSICA, l’unico vero motivo per cui esiste il Festival di Sanremo, perchè in effetti si chiama Festival della CANZONE italiana, e non Festival delle infinite Critiche. 20 canzoni, tutte belle, anzi, una più bella dell’altra, una presentazione impeccabile (anche durante l’attesa della classifica Carlo Conti è riuscito a cavarsela improvvisando un piccolo monologo) e uno spettacolo veramente unico. Per quanto riguarda i giovani vincitori, cosa hanno fatto di male per meritarsi tutte queste cattiverie che stanno circolando? La canzone è bellissima e le loro voci lasciano senza parole, quindi la vittoria è più che meritata. Cara Rai, l’anno prossimo raccogli tutti coloro che non fanno altro che parlar male del festival appena finito, vediamo se riescono a fare di meglio. Ne dubito. Bravo Carlo! E’ questo ciò di cui l’Italia aveva bisogno: tanta musica, divertimento e un bel po’ di spensieratezza.