Minerva Auctions: la storia di una scommessa e i prossimi appuntamenti

Se il mercato dell’arte versa in situazioni critiche, si può ancora fare vanto di realtà nostrane che procedono in controtendenza: Minerva Auctions, casa d’aste romana, ha dimostrato di sapersi distinguere anche tra competitors con nomi ben più noti e altisonanti.

D’altronde, se l’avventura di Minerva è iniziata solo 5 anni fa, la quasi totalità della sua équipe ha avuto modo di farsi le ossa niente meno che presso Christie’s Italia. Quando, nel 2006, la casa d’aste londinese ha deciso di concentrare il proprio raggio d’azione alla sola area milanese, Fabio Massimo Bertolo, che ora è al timone dello staff di Minerva, ha pensato che fosse un peccato lasciare la Capitale ai margini di un mercato in cui aveva sempre rappresentato uno dei centri propulsori.

Ecco quindi che, dopo aver messo in piedi la sede italiana di un’altra casa d’aste britannica, la Bloomsbury Auctions, Bertolo ha deciso di compiere il salto verso l’autonomia con Minerva Auctions.

A tracciare la storia di Minerva è stata, senza dubbio, l’ambizione: il coraggioso disegno di Bertoli, infatti, prevedeva come traino la volontà di imporsi come la prima casa d’aste del centro-sud.  A sorprendere tutti, persino gli addetti ai lavori, è stata la rapidità con cui questo primato è stato raggiunto: in soli 3 anni, infatti, Minerva è divenuta uno dei nomi più autorevoli del suo campo, vedendo anche crescere in maniera esponenziale il proprio fatturato.

Parallelamente, poi, si facevano sempre più nutrite anche le file del personale: se il fulcro dello staff era costituito dal gruppo di Christie’s, altri 5 validi esperti sono presto arrivati a Palazzo Odescalchi.
Come sede, infatti, Minerva ha scelto questo Palazzo della Capitale, lanciando, anche su tale frangente un messaggio chiaro: come in passato esso era stato al centro di vicende d’arte e collezionismo, con l’insediamento di Minerva si proponeva di riportarlo al suo antico primato.

In questa splendida cornice si svolgono, a intervalli regolari, delle aste dedicate ai 6 dipartimenti di Minerva Auctions: Arte dell’Ottocento e del primo Novecento, Arte Moderna e Contemporanea, Dipinti e Disegni Antichi, Fotografie, Gioielli, Orologi e Argenti, Libri, Autografi e Stampe.

Proprio a Libri, Autografi e Stampe sarà consacrata la prossima asta, con cui Minerva ha deciso di inaugurare la stagione estiva, il prossimo 15 giugno.

Dopo la fase dell’esposizione, che si svolgerà da domenica 11 a mercoledì 14 giugno, nella mattinata di giovedì i partecipanti potranno tentare di aggiudicarsi lotti di estremo pregio. Tra le proposte di questo appuntamento, infatti, stanno ben 282 autografi in cui si alternano fotografie, lettere e documenti firmati da nomi importanti dello spettacolo, della politica e della letteratura (da Pirandello a Pasolini), ma anche atti notarili, pontifici e documenti che testimoniano fasi importanti della storia nazionale e non.

A questi si aggiungono edizioni del XV secolo, tra le quali molte dedicate ai classici greci e latini, uscite dalla stamperia veneziana di Aldo Manuzio, da sommare alle opere principali di Dante, Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Niccolò Machiavelli e Giorgio Vasari, solo per citare i nomi più famosi.

La seconda tornata, più consistente della prima in materia di lotti presentati, vedrà testi a stampa del XVII secolo in cui a farla da padrone saranno le opere di Galileo Galilei, tra le quali il Sidereus Nuncius nella sua editio princeps del 1610, accanto a Torquato Tasso e Alessandro Manzoni.

A completare il quadro saranno, poi, le edizioni e le stampe del XX secolo, da Italo Calvino ai nomi del Movimento Futurista, con uno sguardo rivolto anche a giornali, riviste e manifesti che costituiscono, dalla letteratura all’arte, un po’ la summa del Secolo Breve.