Come rendere casa più sicura per i bambini? Ecco i 7 consigli del Bambino Gesù

Nel nuovo numero del magazine digitale ‘A Scuola di salute’ a cura dell’Ibg (Istituto Bambino Gesù per la Salute del bambino e dell’adolescente) diretto da Alberto G. Ugazio, i consigli degli esperti dell’Ospedale Pediatrico romano su come rendere la casa più sicura non solo per i più grandi

Ecco quali misure di sicurezza adottare, rivolte soprattutto all’indirizzo dei più piccoli, per prevenire eventuali incidenti domestici.
1) Quando lo mettiamo a letto. Per scongiurare il rischio di soffocamento, ad esempio, non riempire la culla di giocattoli, laccetti del ciuccio o di altri giochi. Sconsigliate anche catenine o ciondoli. Il bambino va fatto addormentare sul dorso e non sul ventre, in modo da consentirgli una respirazione corretta e il cuscino non deve essere troppo grande e neppure soffice. Il lettino in cui dorme deve avere sponde alte almeno 75-80 cm, mentre le sbarre devono essere distanti tra loro non più di 8 cm per evitare che ci possa infilare la testa. Un’altra indicazione è quella di installare zanzariere alle finestre o quelle di protezione sulla culla e divieto di fumare in casa, ma soprattutto nella stanza in cui dormono i bambini.
2) Giochiamo sul sicuro. I giochi devono essere realizzati con materiali atossici e non infiammabili, rispettare le norme di sicurezza ed avere ottenuto l’omologazione europea. Attenzione ai palloncini gonfiabili in lattice: possono rompersi all’improvviso in piccoli pezzi ed essere inalati se in prossimità della bocca del bambino.
3) Il momento del bagnetto. Qui i rischi maggiori sono legati alle ustioni, il 75% delle quali provocate da acqua bollente o vapore, o da annegamento. Per prevenire bruciature si può verificare con un termometro o con il proprio gomito che la temperatura dell’acqua calda sia sempre sotto i 48 gradi. Si possono prevenire rischi di annegamento evitando di lasciare soli i bambini in vasca. I più piccoli possono trovarsi in pericolo anche senza lanciare alcun segnale di allarme, all’improvviso e in uno spazio di appena 5 cm d’acqua. Si consiglia di utilizzare tappetini antisdrucciolo a terra e protezioni antiurto sulle rubinetterie.
4) In soggiorno. E’ lo spazio in cui di solito avviene maggiore condivisione tra genitori e figli, ma anche il posto in cui urtare uno spigolo oppure infrangere una cristalleria pregiata. Paracolpi e paraspigoli, in tal senso, consentiranno ai bambini di muoversi quasi come fossero in cameretta. Il momento dei cartoni animati è forse quello più atteso dai bambini. Quando si guarda la tv ricordarsi sempre di farlo alla giusta distanza, pari a 5 volte la diagonale dello schermo.
5) I rischi in cucina. Fuoco, detersivi e oggetti appuntiti sono pericoli che non consentono di lasciare il bambino da solo in questo ambiente. Soprattutto quando forno e fornelli sono accesi o nel momento della pappa. In quest’ultimo caso controllare la temperatura del latte o degli altri cibi a tavola e sorvegliare il bambino mentre mangia: potrebbe tirare via la tovaglia rovesciandosi addosso liquidi o alimenti caldi e corpi taglienti come ad esempio coltelli. Riporre tutto in armadietti chiusi.
6) Ingestione di piccoli oggetti e prodotti per uso domestico. Mai lasciare alla portata dei bambini piccoli oggetti come monete, batterie e penne. Inoltre non lasciare incustodite sostanze tossiche, alcooliche o comunque nocive. Evitare di travasarle in contenitori non originali e che contengono sostanze di uso alimentare, ma anche in bottiglie o bottigliette anonime.
7) Se il pericolo arriva da fuori. Balconi, terrazzi e giardini sono luoghi per divertirsi, ma anche teatri di cadute o traumi fisici vari. Accanto alle ringhiere, anche ad altezze contenute, montare reti di protezione adeguate ed evitare di accostare sedie o mobiletti in loro prossimità. In giardino, secondo gli esperti del Bambino Gesù, non lasciare mai da soli i bambini che giocano con altalene, scivoli e dondoli ed accertarsi che questi siano ben ancorati al terreno. Controllare che i piccoli non si avvicinino a piante o bacche velenose come ad esempio la stella di Natale e l’oleandro.

AdnKronos