Esplose con gli Oasis: la chitarra della rottura all’asta da record

Fu distrutta nel backstage di Parigi durante la lite che fece esplodere gli Oasis: oggi la leggendaria chitarra di Noel Gallagher torna a far parlare di sé con un’asta milionaria.

La notte del 28 agosto 2009, in un backstage del festival Rock en Seine a Parigi, gli Oasis si divisero con un botto — e non solo metaforico. Durante una furiosa lite, Liam Gallagher distrusse la Gibson ES-355 rossa di suo fratello Noel. Quel gesto non fu solo rabbia momentanea: fu il simbolo di una frattura insanabile, la miccia che fece saltare il gruppo che aveva segnato un’era. Ora, più di 15 anni dopo, la chitarra incriminata torna a far parlare di sé: andrà all’asta con una stima da capogiro.

Il contesto: quando la rivalità diventa mito

Gli Oasis (le cui canzoni sono intramontabili ancora oggi) dominavano gli anni ’90 con inni generazionali come Wonderwall e Don’t Look Back in Anger. Ma dietro il successo c’era una tensione latente: fratelli, co-autori, amici e nemici allo stesso tempo. Il festival Rock en Seine fu il catalizzatore di un conflitto che covava da tempo — e la chitarra distrutta fu l’epilogo simbolico.

Il fatto è ormai leggenda: la Gibson ES-355, testimone silenziosa delle glorie musicali dei Gallagher, venne ridotta a brandelli, corde spezzate e corpo scheggiato. Da decennio è un oggetto di culto per i fan del rock, per i collezionisti, per chi crede nel valore dei cimeli che raccontano storie.

All’asta il cimelio della rottura: cifre da capogiro

L’asta è fissata per il 23 e 24 ottobre da Propstore, specializzata in memorabilia musicali. Non sarà solo quella chitarra a finire sotto il martello: si stima che saranno oltre 150 oggetti legati agli Oasis. Il catalogo include anche la Takamine FP460SC usata da Noel per Wonderwall, con stime altissime.

La Gibson distrutta, con tutte le sue cicatrici, è valutata tra 250.000 e 500.000 sterline – una forbice che fa girare la testa. È l’oggetto simbolo dell’evento, ma non sarà l’unico pezzo da record. Tra gli altri lotti figurano occhiali di John Lennon, il cappello di Michael Jackson, un kimono di Freddie Mercury, e manoscritti originali di Jimi Hendrix.

Perché proprio questa chitarra? Il valore simbolico

C’è forma e funzione negli strumenti musicali, ma c’è anche magia — quella che trasforma un oggetto in emblema di una narrativa. Questa chitarra non è solo uno strumento da suonare: è il manifesto di un conflitto, di una fine e di una memoria collettiva. Non è perfetta, ma è vissuta, oltre ad essere chiaramente legata esattamente all’episodio che ha spezzato gli Oasis. I collezionisti pagano per la sua rarità, per la storia, per l’aura. In fondo, non è tanto il valore materiale, quanto il valore narrativo: chi compra non acquista solo legno e corde, acquista un capitolo di storia della musica rock.

Impatti mediatici e curiosità per i fan tra mito e mercato

Quest’asta non è solo un’occasione per collezionisti miliardari: è un evento sociale. I fan discutono sui social, gli appassionati di musica stanno già ipotizzando chi arriverà a fare offerte folli. Alcuni vedono l’asta come una tappa della (forse illusoria) “reunion definitiva” degli Oasis: dopo tutto, se la rottura avesse una reliquia, eccola qui.

La chitarra distrutta quella notte a Parigi è diventata testimone materiale di una frattura, simbolo indelebile di una fine. Oggi torna sotto i riflettori non per suonare, ma per sparare cifre da capogiro. Che vinca chi ha portafoglio e cuore abbastanza grandi da partecipare alla leggenda.

E tu, cosa faresti? Quanto saresti disposto a offrire per possedere un frammento di storia rock?

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