Basta usare e modificare opere d’arte per fini pubblicitari, potrebbero arrivare le multe

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grembiule_david_michelangelo_web--400x300Spesso in Italia, e non solo, vengono usate immagini di opere d’arte a fini pubblicitari o in un modo distorto. Così La soprintendete del Polo Museale di Firenze, Cristina Acidini, sta insistendo molto per far sì che chi usa in maniera scorretta le immagini di capolavori dell’arte universale venga sanzionato con una multa.
Acidini interviene così nel dibattito suscitato dal fotomontaggio del David di Michelangelo utilizzato da parte della società produttrice di armi Arma.Lite.Inc. (Illinois). Nei giorni scorsi il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha sollecitato il ritiro della pubblicità in cui la statua marmorea, indiscusso simbolo dell’arte rinascimentale italiana, imbraccia una potente arma da fuoco.
Le armi a nostra disposizione sono spuntate – spiega Acidini – perché non sono previste sanzioni per chi contravviene all’uso non autorizzato delle immagini, e tanto più fuori d’Italia, nel quadro di una complessa normativa internazionale“. Per questo, “con l’auspicio che una modifica della legge preveda l’inserimento di sanzioni almeno in Italia, la nostra risorsa più efficace – sostiene Acidini – resta una moral suasion, che non di rado convince il diretto interessato a non insistere con un’iniziativa che, a fronte di un’attrattiva epidermica e effimera, svilisce il capolavoro originale che è patrimonio dell’umanità. E’ questa la strada che mi parrebbe di dover percorrere anche con l’azienda statunitense“.
A seconda dei casi, quando è interpellata, la Soprintendenza fiorentina “concede o meno l’autorizzazione o chiede modifiche. Quando non è interpellata (e succede spesso), se viene a conoscenza di un uso non autorizzato, interviene col soggetto commerciale – rileva Acidini – chiedendo la rimozione di immagini ritenute lesive o la regolarizzazione a norma di legge se invece gli usi sono ritenuti consoni. Naturalmente nella società dell’immagine è pressoché impossibile che tutto ciò che compare possa venire a conoscenza dei nostri uffici, perciò volentieri accogliamo segnalazioni“.
Poi Acidini conclude: “Si continua a dissuadere nei confronti degli utilizzi (non autorizzati) in cui al David vengono ‘fatti indossare’ capi di abbigliamento, occhiali, copricapo, gioielli e quant’altro, non senza maliziosa enfasi sulle parti intime“.