Rischi di rovinarti il Natale: blocchi clamorosi nei pagamenti, chi resta a mani vuote

Blocchi nei pagamenti, chi rischia di rovinarsi le festività natalizie: tutti questi lavoratori potrebbero rimanere a mani vuote.

Il sistema scolastico italiano si trova ad affrontare un significativo rallentamento nell’erogazione del bonus Carta Docenti 2025/2026, con pesanti ripercussioni per migliaia di insegnanti.

A differenza degli anni passati, quando il bonus era disponibile sin dall’inizio dell’anno scolastico, quest’anno la piattaforma dedicata è rimasta bloccata per lungo tempo, lasciando molti docenti impossibilitati a utilizzare i fondi destinati alla loro formazione e aggiornamento professionale.

La Carta del Docente: blocco della piattaforma

La Carta Docenti rappresenta uno strumento fondamentale per il sostegno alla crescita professionale degli insegnanti statali italiani. Il bonus annuale, tradizionalmente fissato in 500 euro per ciascun docente di ruolo, può essere impiegato per l’acquisto di materiali didattici, corsi di formazione, software e perfino biglietti per eventi culturali, musei e spettacoli connessi all’attività educativa.

Tra i beneficiari figurano i docenti di ruolo a tempo indeterminato nelle scuole statali di ogni ordine e grado, gli insegnanti con incarico annuale fino al 30 giugno o al 31 agosto, in base alle disposizioni attuative e il personale educativo riconosciuto dalle recenti normative. Tuttavia, il 2025/26 ha visto un ampliamento della platea dei beneficiari, con circa 190.000 nuovi docenti, inclusi molti precari, che hanno complicato la gestione del bonus.

Il blocco della piattaforma Carta Docenti, attualmente attivo per quasi tutti gli utenti, è riconducibile a diverse cause. In primo luogo i ritardi nell’approvazione della Manovra Finanziaria 2025 e nella distribuzione delle risorse, poi la necessità di aggiornamenti tecnici per l’integrazione dei nuovi beneficiari. Non bisogna dimenticare i contenziosi tra il Ministero dell’Istruzione e i fornitori della piattaforma digitale e infine gli adeguamenti a nuove normative europee e nazionali, che hanno imposto una revisione dei criteri di assegnazione e dei meccanismi operativi

Il Decreto Scuola n. 127/2025, varato lo scorso ottobre, ha introdotto modifiche sostanziali, tra cui la revisione degli importi del bonus, che potrebbe essere ridotto rispetto ai consueti 500 euro. È stata inoltre confermata la sospensione della piattaforma fino alla pubblicazione del nuovo decreto attuativo, attesa per i primi mesi del 2026. Questo scenario ha generato una situazione di forte incertezza tra gli insegnanti, che da settembre non possono usufruire dei nuovi fondi e devono attendere la riapertura del sistema.

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Carta del Docente, perché i pagamenti sono ancora bloccati – Mitindo.it

Solo chi dispone di crediti residui degli anni passati può continuare ad utilizzare il bonus, con tempo massimo fino al 31 agosto 2026 per completare gli acquisti. Il ritardo nell’erogazione dei fondi sta creando difficoltà operative e professionali per molti docenti. L’impossibilità di accedere tempestivamente al bonus impedisce l’acquisto di materiali didattici aggiornati, l’iscrizione a corsi di formazione programmati e la partecipazione a eventi formativi fondamentali per lo sviluppo professionale.

Gli acquisti autorizzati con la Carta Docenti comprendono libri, riviste e pubblicazioni sia cartacee che digitali, i corsi di aggiornamento, master e altri percorsi universitari riconosciuti. Ma anche hardware e software didattici, con vincoli temporali per il rinnovo tecnologico (una volta ogni quattro anni), i biglietti per eventi culturali, musei e spettacoli legati alla crescita professionale e i servizi di trasporto di persone, novità introdotta recentemente

Restano esclusi prodotti quali smartphone, cartucce e stampanti o qualsiasi bene non direttamente correlato all’attività didattica. Gli acquisti devono essere effettuati tramite esercenti registrati sulla piattaforma ufficiale, con emissione di buoni digitali da utilizzare al momento del pagamento.

Inoltre, è fondamentale rispettare le scadenze per la rendicontazione: ogni buono deve essere documentato con fattura entro 90 giorni dalla validazione, altrimenti si perde il diritto al rimborso. Gli insegnanti sono quindi chiamati a una gestione attenta e puntuale per non vanificare l’utilizzo del bonus, in attesa di una rapida normalizzazione della situazione.