E’ quanto emerge da studi statistici elaborati dal Centro studi Anmil, che hanno dimostrato come la donna lavoratrice abbia la probabilità di subire un infortunio superiore del 50% rispetto al collega maschio, e che oltre il 50% delle morti femminili sul lavoro avviene per incidenti nel tratto di strada casa-lavoro.
Di questo si parlerà ad Ambiente Lavoro Convention, in programma a Modena Fiere il 13 e 14 settembre, e più precisamente all’interno del seminario ‘Prospettive di genere e sicurezza sul lavoro: le problematiche operative, la gestione del rapporto di lavoro e gli innovativi strumenti di welfare aziendale’ che si tiene il 13 settembre alle 14. Tra i partner dell’evento: Inail, Associazione Ambiente Lavoro, Aifos, Aias, AssoAcustici, Società italiana di Medicina del lavoro ed igiene industriale, Regione Emilia Romagna e l’Azienda sanitaria di Modena.
Le donne – sottolinea Anmil – sono purtroppo più esposte al rischio di incidenti sul lavoro in strada. Con percentuali addirittura doppie rispetto agli uomini. I dati dicono che nel 2016 ci sono stati 998 infortuni sul lavoro mortali tra gli uomini di cui 233 in itinere, pari al 23,3%, mentre tra le donne le morti sono state 106, di cui 55 in itinere, pari al 52%. Stesso discorso per gli infortuni senza esito mortale: 411.033 nel 2016 per gli uomini, di cui 47.374 in itinere, pari all’11,5%. Questi invece i numeri per le donne: 230.312 infortuni non mortali nel 2016 di cui 50.527 in itinere pari al 22%.
Percentuali non casuali per Anmil, che sottolinea come le donne debbano gestire, oltre al lavoro, anche gli impegni di cura familiare. Alla cura familiare ogni donna dedica una media di 5 ore e 13 minuti al giorno, cioè il triplo degli uomini (solo 1 ora e 50 minuti). Sommando il tempo dedicato al lavoro a quello delle attività familiari, le donne sono impegnate per una media di 7 ore e 36 minuti contro le 6 ore e 20 minuti degli uomini. E questo – secondo l’Associazione – incide sui dati degli infortuni.
La regione in cui si registra il maggior numero di infortuni in itinere al femminile è la Lombardia: 10.629 nel 2016. Seguono Emilia-Romagna con 5.729 casi e il Veneto con 5.481. I casi mortali vedono, invece, Veneto e Toscana a pari merito con 9 casi, seguiti dall’Emilia-Romagna con 6 episodi.
“Mentre per gli uomini l’infortunio in itinere ‘pesa’ per il 15-20% dei casi – spiega Franco D’Amico, curatore del Rapporto Anmil – per le donne si arriva al 60% e oltre. Generalmente, questi incidenti mortali si verificano tra le 8 e le 9 della mattina”. Ovvero – sottolinea l’Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro – quando le donne, dopo aver accompagnato a scuola i figli e, magari, rigovernato la casa, possono, finalmente precipitarsi al lavoro.
Adnkronos