Parliamo del tumore, malattia sul quale da anni si fa ricerca per cercare di combatterla ma, soprattutto, per carcare di capire quali siano le sue cause scatenanti, se ci sono fattori genetici di predisposizione che accompagnano una persona a questo.
O se, anche, dall’altro alto, si contrae questa malattia per una serie di concause. A tutto questo ci sono delle risposte, più o meno, esaustive. Cerchiamo di capire insieme.
La malattia del secolo colpisce ancora
Sono stati in molti a definirla “la malattia del secolo”. Sì, del secolo che stiamo vivendo: sempre più persone si ammalano di tumore ma, anche, c’è chi riesce a vincere questa battaglia e a continuare a sorridere alla vita. La domanda che in tantissimi si pongono è: ma perché ci si ammala di tumore? Ci sono delle predisposizioni o delle cause che potrebbero essere evitate?
Affermiamo subito che non ci si ammala di tumore per sfortuna o per caso: la ricerca sta andando avanti proprio per questo. Capire quali siano le motivazioni scatenanti di queste cellule impazzite che si riproducono nel nostro corpo, apparentemente all’improvviso, scatenando così l’origine della malattia.
Uno dei tumori più comuni, purtroppo, è quello al fegato. Questi possono essere sede di malattie che interferiscono con il normale flusso, causando erosioni vascolari o comprimendo strutture circostanti, provocando dolore e altri sintomi. Ci sono alcuni sintomi che, già in primissimo stadio, ti permettono di capire se c’è qualcosa che non va.
Partiamo dal presupposto che il fegato è l’organo più grande del nostro corpo e, a lui, arrivano due grandi collettori di sangue: l’arteria epatica e la vena porta. Per mantenere in salute sempre il nostro fegato, iniziamo dal sottoporlo, quando necessario, a tutti gli esami specifici del caso, perché neanche un piccolo sintomo sia trascurato.
Il tumore al fegato: i sintomi
Come abbiamo detto all’inizio, purtroppo il fegato non è esente dalla proliferazione di possibili cellule tumorali, che sono di due tipi: gli epatociti, la popolazione cellulare più numerosa, e i colangiociti, le cellule di rivestimento dei dotti biliari.

Il fegato, purtroppo, può essere spesso sede di tumori secondari, cioè di metastasi di tumori che si sono originariamente sviluppati in altri organi.
Ci sono alcune persone che possono essere maggiormente soggette alla proliferazione del tumore al fegato, causa diversi fattori, quali l’età, il sesso maschile e la presenza di alcune malattie rare già nel nostro organismo. Ciò al quale bisogna fare sempre attenzione sono i sintomi iniziali, come ad esempio il dolore alla parte superiore dell’addome, che si può irradiare anche alla schiena e alle spalle, l’ingrossamento del ventre, la perdita di peso e di appetito, la nausea, il vomito, la sensazione di sazietà, la stanchezza, l’ittero (ovvero il colore giallo della pelle), la colorazione scura delle urine e la febbre.
Ad ogni avvertimento di sintomo, è sempre bene rivolgersi al medico di famiglia che, subito, indirizzerà la persona alla branca specifica per il trattamento. Non esitate mai: la prevenzione è la prima arma per vincere un tumore.