Trovare lavoro nel mondo della moda e della comunicazione, ecco come si può

Saranno complici i social network e il web, ma Instagram ne è la padrona. Tra canali IGTV e Stories è possibile vedere che cosa accade dietro le quinte di grandi sfilate

A farlo però non sono solo le case di moda, che conoscono a menadito le regole del marketing, quindi sanno quando postare, cosa pubblicare, a che ora condividerlo, bensì le singole modelle che mettono in mostra sedute di hairdress e trucchi da makeup artist, facendo vedere al mondo intero quanto sia bello e facile lavorare in questo ambito. Certo non è tutto oro quello che luccica, ma una cosa è certa: sono anni che la moda fa sognare e continua a rispondere alle esigenze della modernità.

Per farlo ed essere al passo con i tempi, i nomi più celebri del mondo del fashion aprono le loro porte e cercano di acquisire e acquistare competenze sempre più Young e tecnologiche, in grado di far parlare di sé sui social. Giovane età, competenze social, voglia di viaggiare e benefit sia economici che di abbigliamento, sono gli ingredienti perfetti per attirare nuovo personale.

La Generazione Z e quella dei Millennials vivono e auspicano di entrare in questo mondo. I dati dell’”Osservatorio sulle prospettive e aspettative at work 2018” di PwC, presentati a Milano durante il 23° Fashion&Luxury Summit di Pambianco e Deutsche Bank, mostrano chiaramente che le ultime generazioni (Z e Millennials) entro il 2020 saranno in grado di coprire il 50% dei posti di lavoro in campo Fashion e Accessories.

Questo grazie alla loro determinata ambizione, spinta per il 30% dei ragazzi presi in esame, dalla loro passione per la materia, mentre una buona fetta punta ai benefit raggiungibili grazie al network che hanno creato e sviluppato sui social, in grado di garantire una fetta di mercato interessata all’acquisto e alla fidelizzazione del marchio, soprattutto se poi la vita che si conduce nel mondo del lavoro è quasi sempre un evento esclusivo.

Complice anche la riforma di prepensionamento prevista dal Governo, più conosciuta con il nome “Quota 100” che interessa quasi il 70% della forza lavoro in ambito tessile.

Per quanto riguarda l’aspettativa media di retribuzione è decisamente competitiva rispetto ad altri settori, per non parlare degli extra e della possibilità di migliorarsi quotidianamente, poiché si tratta di un mondo sempre alla ricerca di novità: che si tratti di nuovi tessuti, nuove tendenze, nuove strategie di vendita sui social la comunicazione è agguerrita. E la formazione professionale ovviamente è molto importante, così come lo è trovare la propria strada e magari scegliere quel percorso di studi più adatto alle proprie esigenze / aspettative. Proprio a gennaio sono in partenza per esempio, 2 corsi organizzati da un Istituto di eccellenza, ovvero Modartech in Toscana, si tratta dei corsi di Modellista e Web & Graphic Design. Il primo è specifico per chi desidera scoprire il mondo della modellistica e imparare a progettare capi di abbigliamento, il secondo mira a formare professionisti in grado di progettare e realizzare siti web, ma anche gestire al meglio i social media, le applicazioni per i dispositivi mobili e i video. Ma la scuola organizza durante l’anno anche altri corsi di formazione tra cui il Fashion Design, il cui titolo di studio è equipollente alla Laurea Breve e allineato agli standard universitari internazionali.

Ma… non bisogna pensare che sia una semplice passeggiata. Questo mondo è davvero spietato, la concorrenza devastante e il turnover altissimo, ma c’è da sottolineare il dato registrato dall’Istituto Modartech dove l’86% degli studenti trova lavoro a sei mesi dal conseguimento del diploma. E ci sono anche alcune aziende di moda a cui piace fare la differenza ed infrangere gli schemi, come prevede la natura del fashion, e hanno ribaltato il punto di vista comune della folla e dei followers.

Dior, Ferragamo, Valentino, sono alcuni nomi che hanno messo in mostra e portato davanti a cellulari e dirette video, i loro artigiani, che con la loro passione e dedizione hanno dato vita al capo che le modelle meravigliose hanno indossato per i “comuni mortali”. L’artigianalità torna a ricoprire un ruolo importante, quasi fosse un fiore all’occhiello della collezione appena proposta e fa rinascere, tra i giovani ragazzi, la curiosità e la voglia di far parte di qualcosa di unico e irripetibile, di cui loro possono essere un giorno i protagonisti.