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Basalioma: come proteggersi dal tumore “buono” della pelle

  • Autore articolo Di Caterina Lenti
  • Data dell'articolo 9 Dicembre 2013 16:59

BASALIOMA 3Il basalioma o carcinoma basocellulare è il più frequente tumore della pelle e insorge soprattutto in individui di carnagione chiara o con una scarsa capacità ad abbronzarsi, oppure nei soggetti molto esposti al sole nel corso degli anni. Si manifesta inizialmente come una lesione cutanea resistente all’applicazione di prodotti topici, i cui bordi possono essere netti e perlacei e, se l’ulcerazione centrale viene asportata con le mani, si ha sanguinamento. La principale causa del basalioma, che insorge prevalentemente su zone foto-esposte, in particolare sul viso e sul cuoio capelluto, è l’esposizione al sole, anche involontaria, per tutta la vita, e tra i soggetti più a rischio: contadini, pescatori, marinai, addetti all’edilizia, amanti della tintarella e delle lampade UV a tutti i costi.

BASALIOMA SOLEAnche in questi casi, la parola d’ordine è prevenzione, per cui iniziate col ridurre l’esposizione al sole nelle ore in cui la luce ultravioletta è più intensa (dalle 10 del mattino alle 16 pomeridiane), applicate uno schermo solare almeno di fattore pari a 20 o superiore, proteggete sempre la vostra pelle con cappelli a falde larghe e con indumenti protettivi (camicie a maniche lunghe, gonne lunghe e pantaloni), esaminate regolarmente la vostra pelle per prevenire la formazione di malformazioni sospette, prestando attenzione ai cambiamenti di colore, dimensione, struttura e aspetto.

BASALIOMA Se osservate una piaga che non guarisce o un piccolo nodulo sospetto, prendete subito appuntamento con un dermatologo in modo da eseguire, in casi dubbi, una biopsia cutanea, ossia un prelievo di parte della lesione, per effettuare il successivo esame istologico. Fortunatamente, il basalioma è una delle forme di cancro più “buono”, tendendo a svilupparsi in loco ed avendo raramente un comportamento aggressivo. Le cure sono svariate: creme con citostatici o con anticorpi, fototerapia, crioterapia, radioterapia, ma il trattamento d’elezione è l’asportazione chirurgica, che consente una precisa valutazione istologica della radicalità.

  • Tag addetti all’edilizia, amanti della tintarella e delle lampade uv, anche involontaria
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